Venerdì 8 aprile 2022 si è tenuto un webinar organizzato da AIRI per i suoi Soci con la Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Ministero dello Sviluppo Economico con l’obiettivo di illustrare le caratteristiche, le modalità di presentazione e gli elementi principali dei “Nuovi Accordi per l’Innovazione”.
Sono intervenuti il Dott. Giuseppe BRONZINO, Dirigente Generale, Direzione generale per gli incentivi alle imprese e il Dott. Giorgio GIOVAGNOLI, Dirigente Divisione VII – Interventi per ricerca, innovazione e grandi progetti di investimento, insieme al Dott. Girolamo DEFELICE, Divisione VII.
Il rifinanziamento di 1 miliardo di euro, tramite il PNC (Piano nazionale complementare) collegato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) degli Accordi per l’Innovazione per grandi progetti sulle tecnologie abilitanti ed i 750 milioni di euro destinati a progetti nel quadro del “Green New Deal italiano” confermano che Ricerca, Sviluppo e Innovazione (RS&I) sono obiettivi primari della politica industriale italiana in linea con la visione e gli obiettivi dell’Europa.
Per AIRI si tratta di strumenti importanti per incentivare i grandi progetti di Ricerca e Sviluppo delle imprese che nel quinquennio 2015-2020 hanno attivato circa 5 miliardi di euro di investimenti con ben 113 progetti presentati a valere sui soli Accordi per l’Innovazione del MISE di cui 58 agevolati per 306 milioni di euro circa, secondo il recente rapporto del MISE “Gli interventi di sostegno alle attività economiche e produttive: caratteristiche ed evoluzioni” del 2021.
Durante l’incontro AIRI ha ritenuto positive:
– la modifica normativa introdotta per velocizzare la procedura di co-finanziabilità dei progetti da parte delle Amministrazioni pubbliche locali (regioni e province autonome), le quali, qualora interessate, dovranno presentare tempestivamente una manifestazione di interesse al MISE finalizzata alla sottoscrizione di un Accordo quadro con lo stesso Ministero entro il 3 maggio p.v.;
– la velocizzazione dell’iter procedurale di approvazione dei progetti resa possibile anche dall’adozione di una procedura monostadio che prevede la presentazione, al momento della sottomissione della domanda, del progetto esecutivo finale il quale, qualora rispetti i requisiti di ammissibilità, viene avviato alla fase di istruttoria che deve completarsi al massimo entro 90 giorni dalla data di domanda.
Tuttavia AIRI manifesta qualche riserva:
– sull’abolizione del limite superiore di 40 Mil€ quale costo massimo del progetto che potrebbe portare alla monopolizzazione delle risorse da parte di progetti di notevole entità dei grandi player nazionali, limitando la possibilità di accesso alle imprese di dimensioni medie e medio-grandi;
– sull’adozione di una graduatoria di ammissibilità determinata sulla base dell’ordine cronologico di presentazione delle domande che potrebbe comportare criticità (de facto un click-day) nel caso in cui i fondi si esaurissero dopo pochi minuti dall’orario di apertura dello sportello.
Al riguardo i Relatori hanno condiviso i dubbi esposti e prospettato la possibilità che, a valle della chiusura dello sportello, qualora si confermassero eventuali criticità nella presentazione, si possa ricorrere a risorse aggiuntive che possano consentire lo scorrimento della graduatoria.
In merito alla eventuale limitata portata di partecipazione delle PMI, il MISE fa anche presente che è già stato aperto un avviso per progetti sull’Economia circolare con taglio dimensionale minore, che saranno emanati avvisi per Bandi inerenti all’Intelligenza Artificiale e la Blockchain con un taglio di 500 mila euro e un Bando relativo al Green e Innovation Deal con costi ammissibili con soglia minima più bassa (si presume pari a 3 milioni di euro). Oltre a questo il Ministero sta valutando la possibilità di attivare una procedura a sportello indirizzata alle PMI per progetti con fasce dimensionali di costo inferiore.
Secondo il rapporto del MISE, le PMI risultano i principali beneficiari delle agevolazioni concesse (più di un miliardo di euro) nel solo anno 2020. Nel complesso ammontano a 1.8 miliardi le agevolazioni nazionali e regionali concesse per la Ricerca, Sviluppo e Innovazione. Si tratta di più del 20% del totale delle agevolazioni concesse a livello di governo nazionale e regionali (8.2 miliardi). La RS&I resta quindi uno dei principali obiettivi di politica industriale sia a livello nazionale che regionale.
Nello specifico, gli Accordi per l’Innovazione sono parte del Fondo Crescita Sostenibile, strumento fortemente voluto dalla Associazione Italiana per la Ricerca Industriale (AIRI) e introdotto a seguito del riordino degli incentivi del 2012, ereditando la peculiarità rotativa e la flessibilità operativa del Fondo Innovazione Tecnologica (FIT) dalla cui trasformazione deriva.
Tra il 2015 e il 2020 sono 1038 le domande di finanziamento delle imprese a valere del Fondo Crescita Sostenibile del MISE per oltre 2,8 miliardi di euro di agevolazioni concesse. Si tratta di un ammontare pari al 58% di tutti gli interventi (circa 5 miliardi) per la Ricerca, Sviluppo e Innovazione (RS&I) concessi dalle amministrazioni centrali e al 14,28% di tutti gli incentivi di livello nazionale per gli obiettivi di politica industriale (circa 20 miliardi).
Il dato può considerarsi in linea con l’ordine di grandezza delle risorse finanziarie totali (8 miliardi) che nel 2015 AIRI stimò necessarie per raggiungere in 3-5 anni lo sviluppo delle tecnologie identificate nel Volume AIRI “Le Innovazioni del Prossimo Futuro. Tecnologie Prioritarie per l’Industria”.
AIRI si associa perciò alle valutazioni positive espresse nel citato report del MISE in merito agli Accordi per l’innovazione “rispetto al disegno della misura e ai dati ricavati dall’analisi dell’operatività dello stesso e di alcuni casi studio, nonostante siano emerse nel tempo alcune difficoltà operative, collegate alla complessità della fase negoziale e che si sono riverberate sui tempi di completamento dell’iter. Il giudizio positivo riguarda la coerenza del disegno della misura rispetto agli obiettivi della stessa e rispetto al quadro nazionale delle politiche di sostegno alle attività di R&S&I, con particolare riguardo agli aspetti dell’addizionalità, della adeguatezza e della proporzionalità del regime”.