Dal 2003 Assobiotec pubblica un rapporto annuale sulle biotecnologie in Italia che, grazie all’ormai consolidata collaborazione con ENEA, offre una fotografia aggiornata dei numeri del comparto nazionale e delle attività di ricerca e sviluppo.
Il BioInItaly Report 2020 scatta una fotografia aggiornata dei numeri del comparto nazionale e delle attività di ricerca e sviluppo, proseguendo l’approfondimento in due macro capitoli: l’area della salute, fatta di diagnostica, prevenzione vaccinale e soluzioni terapeutiche, e la bioeconomia, che attraversa l’agricoltura e la zootecnia, l’industria e l’ambiente.
Alla risposta data dal settore all’emergenza coronavirus e agli effetti provocati sulle imprese dalla pandemia da SARS-CoV-2 è stato dedicato l’appendice “Biotech vs Covid-19”, che è parte integrante del rapporto sulle imprese biotecnologiche 2020.
Le Attività di ricerca e sviluppo
Le attività di ricerca e sviluppo vengono analizzate sulla base delle seguenti tematiche:
- La posizione dell’Italia;
- Il Trasferimento tecnologico;
- Gli Uffici di Trasferimento Tecnologico in Italia: iniziative e strategie per il potenziamento;
- Parchi scientifici, incubatori e acceleratori a sostegno della nuova imprenditoria;
- Specializzazioni territoriali; Analisi aree tecnologiche e settori di applicazione;
- Specializzazione territoriale nelle principali aree tecnologiche;
- Analisi delle fonti di finanziamento;
- I numeri del biotech italiano e delle relative attività di ricerca e sviluppo, sono stati approfonditi nell’area della salute (diagnostica, prevenzione vaccinale e soluzioni terapeutiche) e la bioeconomia (l’agricoltura e la zootecnia, l’industria e l’ambiente).
Nelle attività di ricerca e sviluppo, la posizione dell’Italia si distingue per: ricerca eccellente, ma sottodimensionata.
Sulla base dei dati, il comparto biotech italiano si conferma un settore in crescita e con una popolazione di imprese che si è andata consolidando in termini numerici, ma che dovrebbe rafforzarsi sotto il profilo dimensionale anche al fine di migliorare la propria competitività a livello internazionale. Resta forte l’intensità delle attività di ricerca e sviluppo, con eccellenze in tutti i settori di applicazione delle biotecnologie.
Le imprese dedicate alla R&S biotech ovvero che impegnano il 75% o più dei propri costi di ricerca intra-muros in attività biotech, sono 208, di cui il 92% è a capitale italiano: un dato che evidenzia come le biotecnologie abbiano aperto importanti opportunità nella fase della ricerca early-stage all’interno della filiera farmaceutica.
Le imprese biotecnologiche operanti nell’area industria e ambiente sono 208, pari al 30% del totale nazionale. Offrono strumenti per ottimizzare la trasformazione delle biomasse in bio-prodotti eco-sostenibili e in biocarburanti di terza generazione o per migliorare la resa e la sostenibilità ambientale dei processi produttivi tradizionali.
- Il fatturato delle imprese attive nell’area industria e ambiente supera i 2 miliardi di euro.
- Nel periodo 2014-2018, i tassi di incremento degli investimenti in R&S biotech intra-muros hanno avuto dinamiche particolarmente sostenute nelle applicazioni industriali (+30%),coinvolgendo soprattutto imprese non dedicate alle biotecnologie: un dato che sembrerebbe confermare il ruolo crescente delle biotecnologie nel ridefinire e rinnovare i prodotti e i processi di molti settori tradizionali.
L’intensità di ricerca del settore biotech è significativamente superiore a quella rilevata per l’industria italiana nel suo complesso.
- Gli investimenti in R&S biotech1 sostenuti dal comparto costituiscono il 3,4% degli investimenti in R&S sostenuti dall’intero sistema produttivo nazionale, pur rappresentando le imprese biotech solo lo 0,02% del totale delle imprese italiane.
- Rispetto alle attività del manifatturiero, da cui ha origine la maggior parte degli investimenti in ricerca delle imprese nazionali, quelle del biotech evidenziano un’incidenza degli investimenti in R&S sul fatturato nettamente superiore:
– di 4 volte per le aziende biotech in genere;
– di 9 volte per le imprese dedicate alla R&S biotech;
– di ben 20 volte per le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano.
• Altrettanto ampio il divario registrato per la quota di addetti alla R&S sul totale degli addetti sempre rispetto alle attività manifatturiere:
– circa 7 volte per le imprese biotech in genere;
– 10 volte per le imprese dedicate alla R&S biotech.
Presentazione del report
Martedì 6 luglio (h.9.30) Assobiotec ed Enea presenteranno i dati dell’aggiornamento congiunturale 2021. L’evento online è aperto a imprese, stakeholder del mondo biotech, giornalisti.
Registrazioni e info all’evento
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