Le Transizioni Digital e Green: quali sfide per la Ricerca industriale e le filiere?
Le transizioni Digital e Green pongono importanti sfide di modernizzazione per la ricerca e sviluppo, che si trova di fronte un contesto socio-economico nuovo, variabile e complesso.
AIRI, durante il recente convegno Shipping, forwarding&logistics meet industry, ha cercato di definire e inquadrare alcune di queste sfide tecnologiche, che richiedono l’adattamento delle organizzazioni e del fattore umano, così come dell’ambiente e dei sistemi in cui le industrie e le filiere operano.
Continuità e discontinuità prospettiche per la Ricerca e Sviluppo
Le Transizioni Digital e Green rappresentano allo stesso tempo le maggiori continuità e discontinuità prospettiche per la Ricerca e Sviluppo (R&S).
Continuità di progettualità fino a metà secolo ma anche discontinuità rispetto al passato per la necessità di raggiungere gli obiettivi di riduzione massiccia delle emissioni e quelli per lo sviluppo di energia da rinnovabili.
Gli eventuali rischi per la Ricerca e Sviluppo
Questo grande cambiamento sociale e tecnologico implica però dei rischi per la R&S e per le filiere che possiamo sintetizzare in quattro ambiti principali:
- Rapidità del cambiamento tecnologico
- Incertezza applicativa delle tecnologie abilitanti
- Approvvigionamento di materiali e terre rare
- Capacità di resilienza del sistema
I Driver Tecnologici
I possibili rischi spingono la R&S a ripensare sin da oggi ai grandi driver tecnologici in un nuovo contesto di regionalizzazione e cooperazione internazionale:
- Incorporare il digitale avanzato (IoT e A.I.) nei prodotti del manifatturiero e nelle infrastrutture di filiera così da abilitare migliori performance digitali in caso di crisi. A questo va affiancato lo sviluppo e l’utilizzo di strategie di stress test per migliorare la resilienza
- Investire nella qualità del prodotto a filiera responsabile attraverso l’implementazione di certificazioni che garantiscano l’utilizzo di di strategie di stress test per migliorare la resilienza
- Investire nella qualità del prodotto a filiera responsabile attraverso l’implementazione di certificazioni che garantiscano l’utilizzo di tecnologie pensate per l’ambiente e per la società, l’approvvigionamento di materiali e terre rare secondo standard europei; a questo si può collegare una strategia della proprietà intellettuale e di marchio che consenta di trasformare la tecnologia in strumento di diplomazia economica e soft power
- Ottenere un determinante supporto pubblico alla sicurezza fisica e cibernetica delle infrastrutture industriali e delle filiere essenziali
- Rispondere alle maggiori velocità imposte dal digitale ed alle variabilità delle crisi sistemiche anche con l’introduzione di skill adeguati per sostenere la resilienza delle organizzazioni.
Si tratta di complessità che richiedono risposte pubbliche adeguate, anche con il potenziamento del sostegno ai grandi progetti trasformativi, che da tempo caratterizza ad esempio l’impostazione degli accordi per l’innovazione indirizzati ai sistemi circolari, dei contratti di sviluppo per il potenziamento delle filiere, degli IPCEI per microelettronica e batterie, per restare nell’ambito del MISE, ma anche nei partenariati estesi del MUR e nei contratti di programma sull’idrogeno del MITE.
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