Seminario Airi-Unioncamere: le nuove misure del Mise per la ricerca e innovazione

Con il seminario “Le nuove misure del Ministero dello Sviluppo Economico per la ricerca e innovazione”, svoltosi a Roma il 14 ottobre 2019, Airi e Unioncamere hanno promosso una giornata di approfondimento sui nuovi interventi agevolativi per la ricerca e sviluppo messi in campo dal Mise con una dotazione finanziaria complessiva di oltre 600 milioni di euro.

Andrea Bairati, Presidente dell’Airi – Associazione Italiana per la Ricerca Industriale, e Sandro Pettinato, Vice segretario generale Unioncamere, Dirigente Area servizi per la finanza e il sostegno alle imprese, hanno aperto i lavori del seminario che ha permesso anche alcune proposte di miglioramento che garantiscano la continuità di un modello sinergico e funzionale di sostegno alla ricerca e innovazione delle imprese, sia Grandi che PMI.  

L’intervento dell’Ing. Antonio Martini, della Direzione generale per gli incentivi alle imprese – Divisione VII – Interventi per ricerca e sviluppo, ha inquadrato i più recenti interventi all’interno di una prospettiva di medio periodo che vede al centro il Fondo per la Crescita Sostenibile, fortemente promosso da Airi. Il fondo, che si ispira sin dalla nascita a policy che coniughino tecnologie abilitanti e sostenibilità, dal 2013 ha mobilitato risorse per oltre 4 miliardi di euro, per sostenere le imprese nei progetti di ricerca, sviluppo e innovazione di rilevanza strategica per il rilancio della competitività del sistema produttivo del Paese.

Il Fondo opera attraverso specifici interventi tematici, legati tra gli altri a ai Grandi Progetti e agli Accordi per l’innovazione, questi ultimi apprezzati particolarmente dalle grandi imprese, per aver sostenuto progetti per oltre un miliardo di investimenti, con un impatto positivo sui territori regionali che vi hanno aderito.

A questi si affiancano i Bandi a favore dei progetti di R&S nei settori applicativi Agrifood, Fabbrica intelligente, Scienze della vita, che grazie a interventi modulati su progetti di piccola e grande taglia, hanno due obiettivi: da un lato stimolare le attività di ricerca e sviluppo di rilevanza strategica per il sistema produttivo e, in particolare, per la competitività delle piccole e medie imprese, dall’altro sostenere interventi di rilevante impatto tecnologico in grado di incidere sulla capacità competitiva delle imprese anche al fine di salvaguardare i livelli occupazionali e accrescere la presenza delle imprese estere nel territorio nazionale.

Il Ministero ha inteso dare continuità, in particolare, a questi due interventi agevolativi di importante interesse per le imprese. Il primo, con procedura a sportello, a favore delle imprese che investono in grandi progetti di ricerca e sviluppo nei settori “Agenda digitale” e “Industria sostenibile”, che attinge alle risorse del FRI, il Fondo Rotativo per il sostegno alle imprese e agli investimenti di Cassa depositi e prestiti (247 milioni), e al FCS, il Fondo per la crescita sostenibile del MiSE (82 milioni).

Novità interessante è la quota di agevolazioni (20% del totale) riservata ad interventi riguardanti la riconversione dei processi produttivi nell’ambito dell’economia circolare, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali Key Enabling Technologies (KETs), che apre uno scenario potenzialmente rilevante per sostenere la convergenza tra ricerca industriale e sostenibilità ambientale.

L’approccio si coniuga bene con l’altra agevolazione, con procedura negoziale, a favore dei progetti di ricerca e sviluppo promossi nell’ambito delle aree tecnologiche Fabbrica intelligente, Agrifood e Scienze della vita. La misura – finanziata sempre nell’ambito del Fondo per la crescita sostenibile (140 milioni), assieme ai fondi della Coesione (50 milioni), si rivolge alle imprese che svolgono attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria in tutto il territorio nazionale, con una riserva dedicata alle regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia. Sono inoltre previste agevolazioni nel settore del “Calcolo ad alte prestazioni” coerenti con la Strategia nazionale di specializzazione intelligente.

A questi strumenti, si affianca, inoltre, un intervento per la Space Economy, secondo quanto previsto dal Programma Mirror GovSatCom, con 100 milioni per soluzioni innovative per migliorare il sistema satellitare italiano per l’erogazione di servizi istituzionali innovativi di telecomunicazioni, concedibili anch’essi sulla base di una procedura negoziale, prevedendo alla fine del negoziato la stipula di un apposito Accordo per l’innovazione.

La seconda parte del seminario ha inteso aprire un dibattito tra operatori e Mise su alcuni possibili miglioramenti degli strumenti che consentano una riduzione dei tempi di istruttoria e procedure più snelle, come ad esempio criteri di snellimento ispirati alle procedure rodate con i programmi quadro europei o la rimodulazione della taglia progettuale, nonché al mantenimento di alcuni principi funzionanti, quali il limite alle compagini progettuali basate sulle catene del valore e il meccanismo negoziale degli accordi per l’innovazione, che intercetta in modo coerente gli investimenti di ricerca e innovazione delle industrie nei territori regionali.

Presentazione: Presentazione Martini (MSE DGIAI)