Il progetto SocKETs
Il progetto SocKETs ha l’obiettivo di sviluppare processi multi-stakeholder di co-creation per allineare lo sviluppo delle tecnologie abilitanti ai bisogni e alle sfide della società. Per questo il progetto coinvolgerà stakeholders e cittadini in 6 casi studio in altrettanti Paesi europei, legati alle innovazioni negli ambiti del e-healthcare (Danimarca, Bulgaria, Serbia), dell’automazione industriale (Spagna) e dell’economia circolare (Italia, Estonia).
I sei caso studio
Nella prima fase del progetto sono state condotte interviste con esperti, per realizzare una mappatura degli ecosistemi dell’innovazione legati ai casi studio, delineando l’insieme delle persone e organizzazioni, attività e risorse legate alle innovazioni nei settori presi in esame ed investigando il sistema di interazioni e relazioni che le lega. L’approccio basato sull’ecosistema dell’innovazione così definito è stato utilizzato per analizzare il contesto tecnologico, socio-economico e culturale a cui si farà riferimento nello sviluppo dei casi studio e per identificare le condizioni per l’implementazione di un processo di co-creation.
Dai diversi casi studio emergono aspetti comuni a tutti i settori, quali:
- l’introduzione massiccia di tecnologie digitali (ad esempio l’Internet of Things o l’Intelligenza Artificiale);
- gli aspetti etici collegati a tali tecnologie: quali l’acquisizione di dati dalle e sulle persone (cittadini, pazienti, lavoratori), la loro gestione (come la proprietà e la protezione del dato), la privacy (legata al monitoraggio continuo di cose e persone);
- il tema dell’impatto ambientale delle innovazioni tecnologiche;
- la mancanza di un contesto normativo adeguato all’innovazione (in alcuni casi si evidenziano lacune, in altri il rischio di eccessiva regolamentazione).
Il caso studio italiano
Il report relativo al caso studio italiano, che ha coinvolto esperti provenienti dal mondo dell’impresa, della ricerca, delle istituzioni e dell’associazionismo, è dedicato all’applicazione delle tecnologie abilitanti per la transizione del settore dell’edilizia e delle costruzioni verso l’economia circolare e la sostenibilità.
Il caso studio è risultato di grande interesse: il settore della edilizia e delle costruzioni è infatti:
- uno dei settori industriali maggiormente responsabili della produzione di rifiuti e di emissioni;
- con crescente bisogno di disaccoppiare la crescita del settore dal consumo di risorse non rinnovabili (come la sabbia e il suolo);
- con l’esigenza di rigenerare gli edifici nelle aree urbane per ridurre l’inquinamento e migliorare il benessere dei cittadini;
- evidenzia limiti strutturali per l’introduzione di nuove pratiche e tecnologie (la poco diffusa cultura dell’innovazione, la grande frammentazione e limitata capacità di collaborazione delle imprese);
- una grande richiesta a livello sociale di miglioramento dell’impatto ambientale e della qualità e comfort delle costruzioni;
- la consapevolezza che i cambiamenti nell’ambiente costruito, indotti per esempio dai processi di rigenerazione urbana, possono impattare notevolmente sulla vita e le abitudini dei cittadini (e talvolta si può riscontrare nei cittadini una resistenza a tale cambiamento).
- sebbene finora il settore abbia perso molte occasioni di innovazione (e quindi di crescita), oggi sono presenti molte politiche (e risorse) a supporto dell’innovazione e della transizione verso l’economia circolare.
In questo contesto, il report mostra come e quanto le Key Enabling Technologies possano essere utili nell’accelerare la transizione verso una maggiore circolarità del settore. Le principali innovazioni identificate ed analizzate per il caso studio italiano sono i materiali avanzati, i sistemi per la manifattura avanzata e le tecnologie digitali (come IoT, Intelligenza Artificiale, blockchain).
Le principali sfide per il settore, per come evidenziate dallo studio, riguardano:
- necessità di adeguamento delle norme;
- frammentazione delle imprese del settore;
- limitata collaborazione tra gli attori dell’ecosistema;
- bisogni di formazione professionale sia sul fronte dell’innovazione sia su quello della sostenibilità;
- limitata propensione all’innovazione;
- differenze generazionali nell’approccio all’innovazione e alla sostenibilità;
- resistenza al cambiamento, che si può riscontrare sia tra i principali stakeholders dell’innovazione sia tra i cittadini.
Lo studio riporta una prima indagine sui bisogni espressi dai differenti portatori di interesse, nel tentativo di contestualizzare il loro ruolo rispetto alle sfide delineate per l’innovazione e la transizione verso un’economia circolare del settore. Tra questi spicca il bisogno di formazione professionale, emerso da prospettive differenti. È forte anche il bisogno di una maggiore coesione e collaborazione tra gli attori lungo la catena del valore, così come la necessità di trovare dei canali con cui diffondere una maggiore cultura della qualità e della sostenibilità, anche tra i cittadini affinché possano sempre di più orientare il mercato verso soluzioni migliori.
È stato inoltre analizzato il possibile interesse degli stakeholders intervistati ad introdurre attività di co-creation nel processo di innovazione. Si è riscontrata una forte propensione a cooperare con gli altri attori dell’ecosistema dell’innovazione e poter condividere (o avere accesso a) esperienze, conoscenza e buone pratiche. Alcuni stakeholder hanno mostrato interesse anche per la possibilità di coinvolgere i cittadini sia per far crescere la consapevolezza intorno all’uso delle nuove tecnologie, sia per mostrare le opportunità offerte dalle proprie innovazioni.
Le informazioni raccolte in questo lavoro di mappatura saranno alla base della costruzione delle attività di co-creation con i portatori di interesse del caso studio (industrie, centri di ricerca, università, studi professionali, associazioni, municipalità e regioni). Il caso studio sarà condotto da Airi, in collaborazione con il Museo della Scienza di Milano, a partire dall’autunno 2021.
Scarica qui il report sull’ecosistema dell’innovazione per le Key Enabling Technologies, a supporto della transizione verso l’economia circolare nel settore dell’edilizia e delle costruzioni in Italia.