Missioni e partenariati europei in Horizon Europe

Il primo Strategic Plan 2021-2024 di Horizon Europe, adottato dalla Commissione Europea, assegna alle future Mission ed European Partnership la funzione di promuovere trasformazioni sociali, ecologiche ed economiche, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Si tratta di sfide complesse e interconnesse che rilanciano il ruolo della cooperazione internazionale con nuovi strumenti orientati agli impatti.

Per fare il punto della programmazione e per discutere sui possibili meccanismi di funzionamento, soprattutto in merito alle Partnership co-finanziate, Airi ha promosso per i propri Soci un incontro con esperti della Commissione Europea e del Ministero dell’Università e della Ricerca. Il webinar Airi su “Partenariati europei e missioni”, tenutosi lo scorso 9 aprile, ha rappresentato un inizio e una premessa importante per indirizzare l’azione di Airi nei prossimi anni con la collaborazione di tutti i suoi soci.

Il tema dei partenariati ha un valore estremamente importante poiché incide sull’indipendenza e la capacità di guida dell’Europa, per mantenere e rafforzare gli ambiti tecnologici e industriali strategici, sui quali creare valore aggiunto e lavoro nei prossimi anni.

I partenariati pubblico- privati sono stati già ampiamente utilizzati in Horizon 2020, ma con Horizon Europe è stata fatta una semplificazione e una razionalizzazione delle regole di ingaggio, per rendere l’azione dei PP più incisiva e per creare un collegamento esplicito agli obiettivi SDGs.

Mettere a sistema le capacità della ricerca industriale italiana, a partire dai grandi gruppi industriali, diventa essenziale per sfruttare al meglio le opportunità offerte dagli strumenti PP, a sostegno della sovranità tecnologica nazionale ed europea.

Missioni

Nell’ambito del secondo pilastro di Horizon Europe, Global Challenges and European Industrial Competitiveness, un importante elemento di novità è l’introduzione di missioni specifiche, collegate agli obiettivi politici della Commissione Ue. Una missione è un portafoglio di azioni interdisciplinari volte a conseguire entro un periodo prestabilito un obiettivo audace, stimolante e misurabile.

Dalla sua creazione l’Unione Europea è stata spesso percepita dai cittadini europei come un’entità politica e burocratica astratta, le missioni nascono per ovviare a questa distanza e quindi per riconnettere i cittadini alle istituzioni dell’Unione Europea. Esse infatti rappresentano uno strumento per offrire ai cittadini risposte concrete e sistemiche alle sfide complesse che si devono affrontare.

Le missioni sono un’opportunità politica (e industriale) tesa a individuare una direzione specifica da intraprendere non per ottenere un avanzamento tecnologico fine a sé stesso, quanto piuttosto per indurre trasformazioni e cambiamenti evidenti su alcune problematiche che affliggono la società contemporanea, come ad esempio il cambiamento climatico.

Le missioni sono ambiziose, basate sull’eccellenza e guidate dai principi della Ricerca & Innovazione, ma hanno obiettivi realistici. Infatti non paventano di trovare una soluzione, piuttosto un insieme di soluzioni possibili. Esse hanno l’obiettivo di collegare e allineare lo sviluppo tecnologico, le innovazioni, il quadro normativo di riferimento e la diffusione della tecnologia nella società.

L’impegno dei cittadini è uno degli elementi centrali di Horizon Europe e rappresenta un aspetto cardine anche delle missioni. Per essere efficace, tale coinvolgimento deve avvenire per l’intera durata della missione. Ad oggi i cittadini sono stati coinvolti mediante diverse consultazioni pubbliche, insieme agli stakeholders pubblici e privati, lungo tutto lo sviluppo della missione per avere un ampio e condiviso sostegno, e per ottenere con il tempo una nuova consapevolezza. A partire dal concetto ampio di “open innovation”, molteplici sono gli approcci e metodologie utilizzabili: dalle semplici consultazioni, al coinvolgimento nello sviluppo di strategie e obiettivi della innovazione (la cosidetta co-creation), al testing di prototipi ed applicazione (user feedback), al dialogo sugli impatti etici e sociali (ricerca e innovazione responsabile), fino ad un ruolo pro-attivo nelle attività di ricerca (la cosidetta citizen science).

Questo coinvolgimento sarà centrale anche in futuro per avere un riscontro circa il monitoraggio e la valutazione degli eventuali cambiamenti prodotti dalla missione.

Airi vanta una lunga esperienza sul tema del coinvolgimento degli stakeholders e del pubblico nei processi di R&I. È in particolare coinvolta nello sviluppo di casi studio a livello industriale sul tema della ricerca e innovazione responsabile (progetto PRISMA), della co-creation e public engagement (progetti GoNano e SocKETs) e della valutazione degli impatti etici e sociali delle tecnologie emergenti (progetto TechEthos). A livello nazionale promuove da tempo approcci di RRI e Open Innovation.

Missioni e partenariati europei in Horizon Europe Sono state identificate 5 aree di missione, ognuna dotata di un mission board composto da esperti nominati per proporre e raccomandare possibili missioni alla Commissione europea.

  • Adattamento ai cambiamenti climatici, comprese le trasformazioni sociali

Obiettivo per il 2030: preparare l’Europa a gestire il cambiamento climatico; accelerare la transizione ad un futuro sano e prospero all’interno di confini planetari sicuri; scale up di soluzioni per la resilienza che inneschino una trasformazione nella società.

  • Cancro 

Obiettivo per il 2030: più di 3 milioni di vite salvate. Persone che vivono meglio e più a lungo. Ottenere una profonda comprensione del cancro, prevenire il prevenibile, ottimizzare la diagnosi e i trattamenti. Sostenere la qualità di vita delle persone esposte al cancro ed assicurare un equo accesso a questi servizi in tutta Europa.

  • Città intelligenti e climaticamente neutre 

Obiettivo: supportare, promuovere ed esporre 100 città europee per la loro trasformazione sistemica verso la neutralità climatica per il 2030; trasformare queste città in centri di innovazione per tutte le altre; fare da guida per il Green Deal e rendere l’Europa il primo continente climaticamente neutrale entro il 2050.

  • Salute degli oceani, dei mari e delle acque costiere e interne

Obiettivo per il 2030: ripulire le acque dolci e salate, ripristinare ecosistemi e habitat degradati, de-carbonizzare la blue economy per sfruttare in maniera sostenibile i beni essenziali ed i servizi generati dalle acque marine ed interne.

  • Prodotti alimentari e salute del suolo

Obiettivo per il 2030: almeno il 75% del suolo in UE deve essere riservato per il cibo, le persone, la natura ed il clima. La missione proposta combina ricerca e innovazione, educazione e formazione, investimenti e dimostrazione di buone pratiche usando ‘Living Labs’ (sperimentazioni ed innovazioni in un laboratorio in loco) e “Lighthouses” (luoghi dove esibire buone pratiche).

Per maggiori informazioni sulle missioni: https://ec.europa.eu/horizon-europe

Partenariati

Con Horizon Europe si delinea una nuova generazione di partenariati, più ambiziosi e a sostegno degli obiettivi politici dell’Unione Europea. I partenariati, che riuniscono la Commissione e i partner privati e/o pubblici, sono infatti uno strumento chiave per l’attuazione di Horizon Europe e sono concepiti per affrontare alcune delle sfide più urgenti dell’Unione Europea attraverso iniziative concertate di ricerca e innovazione. Rispetto al programma precedente Horizon 2020, Horizon Europe propone un approccio nuovo e semplificato e razionalizzato ai fini di aumentarne l’efficacia e la partecipazione da parte delle aziende.

La Commissione ha inoltre voluto allontanarsi dall’impostazione precedente e collegare direttamente gli obiettivi dei partenariati alle priorità politiche della Commissione Ue. Sono stati definiti un sistema di criteri comuni ai partenariati per tutto il loro ciclo di vita (selezione, monitoraggio e interruzione).

Gli elementi comuni a tutti i partenariati sono:

  • Orientamento strategico: contribuire in modo significativo al raggiungimento delle priorità politiche dell’UE (ad es. Green deal, digitalizzazione) e delle strategie correlate (ad es. strategia industriale, biodiversità);
  • Insieme di criteri per comuni tutto il loro ciclo di vita, definiti nel regolamento Horizon Europe Articolo 10 & Annex III (selezione, monitoraggio, interruzione delle attività, etc.).

Le condizioni chiave per il lancio di un partenariato sono:

  • Esistenza di una Roadmap strategica per la ricerca e l’innovazione (SRIA) per dimostrare la visione comune dei partner;
  • Impegno ex ante dei partner per mobilitare risorse e investimenti sul lungo termine;
  • Attuazione tramite programmi di lavoro annuali: traduzione della Roadmap/SRIA in priorità e attività annuali;
  • Approccio sistemico: attività che vadano oltre i soli progetti di R&I (promozione delle loro attività, creare legami con altri partenariati/fondi UE, etc.). Impegno per mobilitare risorse sul lungo termine, di solito 7 anni.

Esistono tre tipologie di partenariati, sulla base della form giuridica e sulle modalità di attuazione dei partenariati stessi:

  • Partenariato co-programmati: si tratta di partenariati tra la Commissione e partner privati e/o pubblici. Si basano sul principio della divisione del lavoro e sono simili alle Contractual public-private partnerships in Horizon 2020. Si basano su protocolli d’intesa e/o accordi contrattuali dove vengono definite le responsabilità per i 7 anni del partenariato. Sono previsti 12 partenariati co-programmati;
  • Partenariato co-finanziato: partenariati che coinvolgono i paesi dell’Ue, con i finanziatori della ricerca e altre autorità pubbliche al centro del consorzio. I partenariati vengono intesi come un programma di ricerca tra la Commissione e gli Stati membri che richiede la firma di una convenzione di sovvenzione tra Commissione e agenzie nazionali per la ricerca. Quest’ultime avranno il compito di lanciare le attività a livello nazionale con progetti di ricerca e sviluppo che uniscano i finanziamenti nazionali e dell’Unione. Il tasso di finanziamento che la Commissione può concedere agli Stati membri dovrebbe essere del 30%. Sono previsti 16 partenariati di questo tipo;
  • Partenariato istituzionalizzato: il più complesso e che mobilizza maggiori fondi. Sono state create strutture ad hoc per implementare dei programmi di lavoro. Si tratta di partenariati in cui l’Ue partecipa a programmi di finanziamento intrapresi dagli Stati membri e richiedono la presentazione di proposte legislative da parte della Commissione. Le call saranno basate sulle regole di Horizon Europe e quindi saranno aperte alla partecipazione degli stakeholder. Sono previsti 20 partenariati istituzionalizzati di cui 11 sotto forma di Joint Undertaking e 9 sotto forma di Knowledge and Innovation Community KICs.

Timeline

I partenariati verranno formalizzati e prenderanno avvio tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 (incluso il lancio delle call per i partneriati co-finanziati).

Le attuali fasi preliminari delle partnership europee sono seguite da apposite task force istituite dal MUR e che opereranno in sinergia con le task force che seguiranno Horizon Europe.

La composizione di tali task force potrà essere modificata o integrata per meglio rappresentare gli attori italiani interessati a tali partnership.

Per maggiori informazioni sulle proposte dettagliate sulle quali si basano i futuri partenariati o sui punti di contatto per tutti i partenariati ed infine sulle informazioni sulle sinergie tra partenariati ed altri programmi europei è possibile consultare: https://www.era-learn.eu/. Invece, per informazioni dettagliate sulla gestione finanziaria dei partenariati europei, è possibile cliccare qui: https://ec.europa.eu/info/horizon-europe/european-partnerships-horizon-europe_en

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Author: redazione